Per ottenere l’agevolazione Imu relativa a fabbricati vincolati occorre verificare che siano rispettati gli aspetti formali; sotto questo punto di vista è di centrale importanza il provvedimento che riconosce lo stato di “storicità” all’immobile.
Il corretto trattamento dei fabbricati vincolati e, quindi, la precisa applicazione delle agevolazioni fiscali riservate ad essi transita, prima di tutto, attraverso una corretta individuazione del vincolo apposto sull’immobile.
L’agevolazione per i fabbricati vincolati
Anche nella nuova Imu è confermata l’agevolazione già in precedenza prevista dalla L. 147/2013 a favore degli immobili per i quali sia riconosciuto un vincolo storico-artistico-culturale.
A favore di questi l’articolo 1, comma 747, L. 160/2019 stabilisce che la base imponibile è ridotta del 50 per cento. Tale previsione attribuisce tale beneficio esclusivamente a favore dei “fabbricati di interesse storico o artistico di cui all’articolo 10 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”.
Da notare che la Cassazione si è espressa sul punto (si tratta della sentenza n. 1695 del 24.09.2018, in tema di Ici, ma le stesse conclusioni valgono anche per l’Imu), evidenziando come i vantaggi previsti per gli immobili di interesse storico vadano riconosciuti esclusivamente a quelli a cui è stato attribuito il vincolo diretto (previsto appunto dall’articolo 10 D.Lgs. 42/2004).
In altri termini detti vantaggi devono essere attribuiti solo per ai fabbricati riconosciuti di interesse, mentre nessun beneficio spetta ai fabbricati che non abbiamo in sé un particolare prestigio, ma sono gravati da limitazioni perché un distorto uso di questi non vada a danneggiare il contesto nel quale è posto un altro immobile ritenuto meritevole di tutela. Si tratta del cosiddetto vincolo indiretto previsto dagli articoli 45 e seguenti del D.Lgs. 42/2004.
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