Obbligo di Pec per le aziende dal 1° ottobre. Cosa rischia chi non si adegua
Dal 1° ottobre 2020 non si può più fare impresa senza avere una “sede virtuale” sul web. È questo il principio cardine rafforzato dall’articolo 37 del decreto Semplificazioni (Dl 76/2020) convertito in via definitiva dalla Camera.
Dopo 12 anni di un sistema del tutto fallimentare – che ha portato a circa 1,7 milioni di imprese ancora oggi non dotate di un indirizzo Pec – si volta completamente pagina e si punta alla definizione di un meccanismo dove il domicilio digitale/Pec è prerequisito necessario per svolgere l’attività di impresa ed essere regolarmente iscritti nel Registro delle imprese delle Camere di commercio.PUBBLICITÀAds by Teads
Debutta il domicilio digitale
Nel registro delle imprese trova ora accoglimento, in generale, il cosiddetto “domicilio digitale” concetto più ampio rispetto alla Pec che è stato introdotto nel Codice dell’amministrazione digitale con il Dlgs 217/17.
Nel concetto di “domicilio digitale” oltre alla Pec sono pertanto ora compresi i servizi elettronici di recapito certificato qualificato (Sercq), come definiti dal regolamento (Ue) 23 luglio 2014 n. 910 del Parlamento europeo (il cosiddetto Regolamento sIDAS).
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